Radici

Sono tre anni che non Fotografo e come scrissi tempo fa, la Fotografia in sé non è più una mia priorità. In questo periodo l’unica cosa che non mi aspettavo e che uscisse completamente dalla mia vita. Molte cose sono cambiate, ovunque, e molte stanno ancora mutando. Ad oggi, mi porto ancora dietro una domanda: cosa succederà quando dovrò ricominciare a Fotografare? Sembra banale: basta prendere in mano lo strumento fotografico, avvicinare l’occhio a quel piccolo specchio, respirare e aspettare finché quell’impercettibile e melodioso suono decreti che la magia è avvenuta. No, non è così semplice. Per anni quello specchio ha riflettuto ciò che ero, ha permesso al mio occhio di osservarmi attraverso ciò che stava al di là dell’obiettivo. Perché sento che ora non è più la stessa cosa? Perché è silenzio? È la paura di rapportarsi con lo strumento o la paura che ciò che osservo non sia più Io? Tutto è cambiato in maniera così radicale che dovrò rinunciare alla Fotografia o è solo il bisogno di ricercare la radice dell’ispirazione? Perché se i cambiamenti non avessero in nessun modo intaccato i meccanismi che, fino a tre anni fa, generavano quel melodioso suono, l’unica cosa che mi impedisce di riprendere è rispondere alla domanda: cos’è Fotografia? È una domanda fortemente egoistica. La Fotografia è già stata definita e se per voi son valide le definizioni convenzionali, converrete con me che La Fotografia è morta. Cerco Fotografia perché dietro a quello specchio ci sono Io e soltanto Io e allora: cos’è Fotografia?


Per parlarvi di essa parto da un campo completamente differente, anche se con La Fotografia presenta numerose analogie: l’Architettura. In un’intervista del 2007[1], Renzo Piano definisce l’Architettura come: “l’arte di dare rifugio alle attività dell’uomo: abitare, curarsi insegnare e, naturalmente, stare insieme. […] L’architettura è anche visione del mondo. […] E poi l’architettura è struggimento per quella cosa bellissima che è la bellezza”. Se si considerano soltanto le ultime due affermazioni, è già possibile delineare le affinità tra Fotografia e Architettura. Risulta, però, più affascinante analizzare come venga utilizzato il termine arte nel definire l’architettura. Arte è inteso come una capacità intrinseca dell’uomo di creare qualcosa per uno scopo. Né deriva che il termine Architettura, indica ben più della sua etimologia. Finché il termine non è stato coniato, l’uomo ha sempre dato rifugio alle proprie attività. Torniamo indietro di quarantamila anni: le caverne erano la prima rappresentazione di Architettura. Trovo assai interessante come in quelle embrionali espressioni vi erano già raccolte tutte le basi per le successive implementazioni delle capacità dell’uomo. Penso al fatto che, in quel periodo, l’uomo non si è limitato a trovare un riparo, ma ha cominciato anche a descrivere ciò che lo circondava. Nelle grotte dell’isola di Sulawesi in Indonesia, nelle grotte di Lascault e Chauvet in Francia, nelle grotte di Altamira in Spagna, solo per citare le più note, abbiamo le prime pitture che ci descrivono cosa accadeva attorno all’attività umana. Questo apre un capitolo interessante perché, quelle rappresentazioni, vengono chiamate pitture rupestri, ed effettivamente quelle sono, ma se esprimessero altro? Come ho detto precedentemente Architettura è un termine relativamente recente per indicare concetti ben più ampi. Architettura porta in sé la capacita di costruire, la capacita di utilizzare strumenti manuali al servizio dell’arte. Nel corso della storia tutte queste capacità e mezzi si sono evoluti, dai piani inclinati degli Egizi, fino alle moderne gru. Dal papiro, alla stampante 3D. Anche in quelle grotte si è cominciato ad usare degli strumenti per raccontare ciò che circondava l’uomo. Erano le mani che imprimevano la loro forma sulla nuda roccia, i primi pennelli o strumenti rudimentali che delimitavano le prime forme animali. Nel corso del tempo le tecniche si sono affinate e quella capacità unica dell’uomo di creare ciò che gli è utile, ha portato ad evolvere il pennello nel moderno strumento fotografico. Perché il dito intriso, il pennello e la macchina fotografica compiono esattamente lo stesso lavoro. Per cui mi chiedo, ancora una volta, Fotografia indica qualcosa in più della sua etimologia? Fotografia è l’arte di descrivere l’attività dell’uomo. In quelle grotte non vi sono delle pitture rupestri. Tintoretto nelle sue vedute di Venezia, Caravaggio in ognuno dei suoi lavori, non hanno restituito dei dipinti. Gli impressionisti non erano pittori. Tutti erano Fotografi. In ognuna di queste figure emerge la capacità di osservare il mondo e attraverso uno strumento - ed un supporto - restituirlo. Questa capacità è umana, ma univoca e relativistica. Ecco la radice. L’espressione unica che contraddistingue il mio sguardo. Per quanto possa mutare, evolvermi, cambiare pelle, ciò che vedo attraverso quello specchio è sempre e solo Io.


Ancora una volta abbiamo visto come un termine moderno indichi qualcosa che in realtà esisteva. Abbiamo sempre legato Fotografia al suo strumento e il legame è sempre stato imprescindibile. Senza la macchina fotografica non si può fare Fotografia. Non è così. Fotografia è ciò che il mio occhio osserva, senza il mio Essere sto solo clonando sistematicamente ciò che mi circonda. Continuo a dire che, in questo Tempo dove si ricerca sempre più la globalità e l’uniformità delle cose, si perde di vista il concetto che Fotografia sia creata per essere Unica, perché Unica è la capacità del Fotografo. Finché si cercherà di livellare tutto alla mediocrità, al senso di approvazione comune, La Fotografia continuerà ad essere morta.


Ho cercato, in un discorso egoistico, la radice di Fotografia perché ho sempre pensato che rispondere in maniera autonoma alla domanda, fosse il carburante necessario per poter andare avanti con questo mestiere. Ricordarmi che è solo la mia visione unica delle cose che determina ciò che quello specchio mostra, mi premette di riprendere a fotografare più serenamente.


Ancora una volta, trovo ironico che per poter inquadrare le cose devo allontanarmi il più possibile da esse.


Ora, chiedo a voi, cos’è Fotografia?




[1] “Renzo Piano - Che cos’è l’architettura?” 2007 - Luca Sossella Editore




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